L’arrivo della primavera ha il suono di neve che sgocciola dagli oggetti di nostra madre sparsi in giardino come relitti incagliati, scarti, se non proprio rifiuti, che ogni giorno aumentano di numero, senza una logica apparente, quasi a voler soffocare i fili d’erba sul nascere. La casa è ormai uno spazio colmo, saturato da un informe coagulo di ferro, plastica e legno a corrodere le stanze e sigillare ogni interstizio. Ci spostiamo attraversando sentieri angusti, cicatrici scavate tra pareti di cataste in bilico, e raggiungiamo il letto a castello, il bagno o un frigorifero stipato di avanzi. Il resto è precluso a tatto e vista, un mondo sommerso dove ogni singola cosa, a detta della mamma, ha uno scopo, può ancora essere utile. Quasi avesse percepito i miei pensieri, Fruma esce in veranda, cammina a passi leggeri, la luce piatta del tramonto rischiara il suo volto, le labbra seminascoste in un sorriso triste, i capelli arruffati, gli occhi da attrice. Dal giorno in cui nostro padre è morto – il tempo ha arrugginito anche il suo ricordo – Fruma è andata avanti, come un cavallo scosso, per inerzia, cercando di riempire una vita che inevitabilmente si svuota quando si è più soli, anche con due figli cui badare, pur sapendo che ci avrebbe perso.
«Fai un respiro, ci aspettano, dobbiamo andare!»
Ascanio mi chiama, sento la sua voce, annuisco ma il mio corpo non risponde, vuole restare qui, immobile, in silenzio, metabolizzare un futuro lontano, e masticare frammenti di ossigeno…
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L’autore:
Davide Ceraso (1976) nasce e vive a Cuneo. Scrive seduto sulle carrozze dei treni che lo portano al lavoro. Un suo racconto è contenuto nel libro “Quartieri” – La Feluca Edizioni –, altri sono apparsi sulle riviste Crack, Marvin, Voce del Verbo, Smezziamo, Spore, Malgrado le mosche, Neutopia, Rivista Blam, Bomarscé e La Seppia. Nel luglio del 2020 è stato pubblicato “La direzione della coccinella”, il suo romanzo d’esordio edito da DZ Edizioni.
[In copertina: Shadow art on Pinterest]
MIRINO 